Un vasto deserto nelle terre settentrionali di Marte. Tra le dune bordate di ghiaccio emergono campi di ciuffi ordinati, quasi fossero favoriti come nel Sahara per contenere l'avanzata della sabbia. Allineati o dispersi, evocano paesaggi familiari: ricordano le tamerici nel Mediterraneo o almeno i giunchi in uno stagno disseccato, e già sul web circolano le immagini degli alberi di Marte. E' un'idea suggestiva, ma – purtroppo - è solo un illusione. Ennesima suggestione catturata dal Mars Reconaissance Orbiter (MRO), il satellite della Nasa che da 4 anni è al lavoro intorno al pianeta Marte, catturata dallo strumento fotografico ad alta risoluzione dell'orbiter puntando lo sguardo a 83° di latitudine nord.
Sublimazione e brinamento
Nelle regioni sabbiose del nord, alle alte latitudini del pianeta, durante l'inverno uno strato di ghiaccio di anidride carbonica avvolge le dune dopo che il freddo attiva il fenomeno del brinamento: al termine del lungo inverno - l'anno marziano è doppio rispetto al nostro ma la successione delle stagioni è la stessa - quando il sole torna a scaldare il polo, la calotta si riduce e, strato dopo strato si trasforma per dare al pianeta la sua immagine estiva. Nelle condizioni di temperatura ed atmosfera – minima – di Marte, i fenomeni di trasformazione sono però diversi. Nessuno scioglimento dunque, nessun rivolo, pozza o terriccio che assorbe il solido che precipita in forma liquida. Su Marte si passa direttamente alla sublimazione, il passaggio diretto da solido a gassoso.
Stalagmiti di CO2
Dal ghiaccio all'aeriforme: quello che a Terra è fenomeno da laboratorio, ai poli marziani è la norma, ormai ampiamente osservata e descritta dalla missione Phoenix. Ecco dunque l'effetto degli alberi su Marte: durante il disgelo il processo di sublimazione incontra le nuvole di polvere che si muovono tra le dune. Ancora in bilico tra brinamento e sublimazione si costruisce una stalagmite dal colore scuro che emergendo dagli accumuli di ghiaccio come canne da uno stagno forma la starordinaria suggestione che ancora una volta ci arriva da Marte.